martedì 19 novembre 2013

Oppressione.

Non aggiorno il blog da parecchio, non tanto per mancanza di tempo, ma probabilmente perché scrivere qui mi fa pensare a quanto poco manchi ormai.
La mia esperienza è agli sgoccioli e non ho davvero voglia di tornare: non perché qui non sia difficile o perché non abbia problemi, ribadisco che questa non è una vacanza, ma perché ho costruito un mio equilibrio che calza a pennello, e l'idea di dover tornare in Italia certo non mi alletta.
Non è tanto la nostalgia a spaventarmi, qui ho costruito legami solidi che spero vivamente perdurino nel tempo, quanto la sensazione di spaesamento che proverò una volta tornata, nel capire che sì, la vita è la stessa, così come le persone e le abitudini, ma ad essere cambiata sono io, e riuscirò ad adattarmi a tutto questo?
"Poi, tutto torna come prima, ma non è più la stessa cosa"  mai vi fu frase migliore per descrivere come mi sento ormai da diciannove giorni a questa parte.

Sento di essere cambiata tanto e nel profondo, non saprei dire in cosa ma è come se mi stessi riscoprendo, come se stessi conoscendo una nuova me, e questo mi spaventa perché non posso prevedere come reagirò a quello che fra due settimane succederà.
Catapultata in una realtà ben nota ma al contempo estranea, insieme a persone che conosco da anni ma che forse ai miei occhi appariranno come sconosciuti, con una forte nostalgia di quello che ho qui.
Quello che sono diventata, la persona che sono ora, dovrà adattarsi in poco tempo alla vecchia vita, tutto questo mi lascia solo un senso di tristezza ed oppressione continuo.
E' un viaggio verso l'ignoto, più che un ritorno a casa. Un ignoto ben noto però (scusate il gioco di parole), una quotidianità sconosciuta con cui fare i conti.

"Poi, tutto torna come, ma non è più la stessa cosa"

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